LUCA WARD

09-11-2025
Ha dato voce a Pierce Brosnan, Russell Crowe, Hugh Grant e Samuel L. Jackson. Da Pulp Fiction a Matrix, da Il Gladiatore a innumerevoli altri cult: Luca Ward non è solo una voce, è parte integrante dell’immaginario collettivo italiano. Ma dietro quel timbro profondo e inconfondibile si cela molto di più. Marinaio, attrezzista, bibitaro, teppista, militare, motociclista, padre… e persino John Wick, di recente. Luca Ward è stato tutti, nessuno e centomila. E in questo spettacolo si racconta con ironia e profondità, condivide il rapporto viscerale che ha col mare, il lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, il suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Con disarmante sincerità, riflette sul talento che l’ha reso celebre e sul rapporto – talvolta conflittuale – con quella voce che lo ha reso immortale. Il talento di essere tutti… la fortuna di essere nessuno. La capacità e la benedizione di essere all’altezza di emergere e spiccare… come la fortuna di potersi divincolare muovendosi suadenti nell’ombra… strisciando nelle orecchie degli spettatori… per concedersi il lusso poi… di dissolversi. Di poter scomparire. Proprio come fa un prestigiatore. O un marinaio… in mare aperto o nel profondo degli abissi. Per raggiungere il cuore dell'individuo.
09-11-2025
Ha dato voce a Pierce Brosnan, Russell Crowe, Hugh Grant e Samuel L. Jackson. Da Pulp Fiction a Matrix, da Il Gladiatore a innumerevoli altri cult: Luca Ward non è solo una voce, è parte integrante dell’immaginario collettivo italiano. Ma dietro quel timbro profondo e inconfondibile si cela molto di più. Marinaio, attrezzista, bibitaro, teppista, militare, motociclista, padre… e persino John Wick, di recente. Luca Ward è stato tutti, nessuno e centomila. E in questo spettacolo si racconta con ironia e profondità, condivide il rapporto viscerale che ha col mare, il lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, il suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Con disarmante sincerità, riflette sul talento che l’ha reso celebre e sul rapporto – talvolta conflittuale – con quella voce che lo ha reso immortale. Il talento di essere tutti… la fortuna di essere nessuno. La capacità e la benedizione di essere all’altezza di emergere e spiccare… come la fortuna di potersi divincolare muovendosi suadenti nell’ombra… strisciando nelle orecchie degli spettatori… per concedersi il lusso poi… di dissolversi. Di poter scomparire. Proprio come fa un prestigiatore. O un marinaio… in mare aperto o nel profondo degli abissi. Per raggiungere il cuore dell'individuo.